Il rischio rappresenta nella adolescenza una modalità attraverso cui esprimere il proprio disagio e può assumere la funzione di comunicare la sofferenza, il disorientamento e il bisogno di modificare una situazione interiore. L’adolescente per affermarsi nel gruppo di appartenenza e nel contesto di vita, può sperimentare alcool e droghe alterando i suoi stati di coscienza e i propri limiti.

Stare insieme agli amici è appagante, ti senti compreso, ti diverti e ti senti tutt’uno con il gruppo. A volte però non è proprio così facile sentirsi accettati, prevale la sensazione di inadeguatezza e per far parte del gruppo sei pronto a sfidare i tuoi limiti andando incontro al rischio. Oltrepassare il limite diventa a volte un modo illusorio per sentirsi forte, o un modo per apparire, per essere visto dagli “altri”  o per vedersi, come “uno senza insicurezze”.   Quando la paura, la debolezza, ma anche la tristezza, si fanno sentire nella pancia e nella testa , toccare il limite e oltrepassarlo può anestetizzare il cuore e la testa così non senti né le emozioni né i bisogni. Come un prestigiatore che muove le mani per distogliere l’attenzione dal trucco, così l‘insicurezza cerca di confondersi con il coraggio e ingannare chi guarda dal di fuori: ma il trucco c’è e si vede!  Spesso la pubblicità ci propone una società dove chi beve alcolici e super alcolici fa parte del gruppo alla moda e conosce il divertimento con la D maiuscola. Le ragazze più belle e i ragazzi più trendy sono con il bicchiere in mano, e per chi è più debole o triste questo messaggio pubblicitario può far presa… e allora occhio alla pubblicità! Testa e cuore sempre insieme! Non è tutto come appare.